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La leggenda della Regina Isabella

Pozioni magiche, incantesimi, elisir di vario tipo: in tantissime leggende, favole o racconti, un posto di primo piano è occupato dalla presenza di elementi miracolosi in grado di donare i più svariati benefici, tra i quali senza dubbio uno dei più richiesti è quello dell’eterna bellezza. Sbagliato, quindi, credere che la voglia di non dimostrare in pieno la propria età anagrafica abbia origini recenti.

D’altronde, dal mito di Narciso in poi, non c’è persona che almeno una volta nella vita non sia stata tentata dal desiderio di fermare il tempo e, di conseguenza, le rughe. Pochi sono, infatti, gli individui che accettano senza batter ciglio il succedersi delle stagioni, soprattutto se questo lascia segni indelebili sulla propria pelle.

Una delle leggende più suggestive sul mito dell’eterna giovinezza si intreccia con la nascita del primo profumo ed ha come protagonista la Regina Isabella d’Ungheria. Siamo nel 1370, in quel Medioevo flagellato da epidemie, come la peste, che inducevano le popolazioni a cospargere persone e ambienti di erbe odorose e vari tipi di unguenti che, si credeva, avessero il potere di tenere lontano il contagio. In particolare, si bruciavano alloro e rosmarino nei camini delle abitazioni e si cospargevano i pavimenti di erbe profumate. Com’è facile immaginare, siamo ancora lontani dai profumi di oggi, tuttavia già da cinquant’anni era stato introdotto dalla Scuola Medica Salernitana l’alcool nei profumi, in sostituzione dell’olio.

Dunque la leggenda narra che la regina Isabella d’Ungheria, che nel 1370 aveva settantadue anni, soffrisse di terribili dolori reumatici. La notizia si era diffusa ed era giunta alle orecchie di un alchimista, il quale si  mise prontamente all’opera e creò un’acqua distillata di rosmarino e lavanda. Recatosi dalla regina, le presentò la miracolosa fragranza, assicurandole che le avrebbe donato una singolare bellezza, guarendola dai suoi dolori. Sebbene scettica, la regina iniziò a cospargersi con l’acqua profumata tutti i giorni, accompagnando il rituale con accorate preghiere. Dopo poco tempo la sua salute migliorò, ma la cosa più sorprendente fu la ritrovata bellezza che le conferì un aspetto incredibilmente giovanile e avvenente. Il suo fascino era tale che il granduca di Lituania, Carlo Alberto, la chiese in sposa. Il potere della miracolosa fragranza si diffuse a corte ed ogni dama iniziò a farne uso per migliorare l’aspetto della pelle. Fu così che l’Acqua della Regina d’Ungheria iniziò ad essere usata per secoli per curare le affezioni cutanee e per donare bellezza al viso.